condanna la duplicazione dello strumento di assedio in Medio Oriente a fini politici

Roma – La Federazione internazionale dei diritti e dello sviluppo (IFRD) ha condannato la duplicazione dello strumento di assedio imposta da Stati e sistemi politici. Il Medio Oriente viene visto come strumento per ottenere benefici economici, in seguito agli eventi accaduti in Qatar e in altri Paesi in passato.

La federazione, con sede a Roma, in un comunicato stampa ha preso le distanze dalle misure intraprese nei confronti del Qatar, in particolare l’assedio del Qatar, con conseguente violazione dei diritti per motivi politici. La federazione ha inoltre sottolineato che il blocco delle persone e la negazione dei servizi di base costituiscono una violazione lampante della legge.

Gli Stati e le organizzazioni per i diritti umani richiederanno una grande quantità di interventi da parte delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza, degli Stati e di tutte le organizzazioni relazionate.

Mercoledì scorso, Mark Lowcock, Segretario Generale per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, ha dichiarato che se l’Arabia Saudita non consentirà l’accesso agli aiuti umanitari, questo causerà “la più grande carestia che il mondo abbia visto da molti decenni, con milioni di vittime”. Lowcock ha parlato con giornalisti dopo che il Consiglio di sicurezza ha spiegato ai Paesi che non è possibile stabilire tempistiche su questa carestia qualora non arrivassero gli aiuti umanitari.

Le Nazioni Unite hanno messo in guardia contro l’imposizione di una coalizione araba da lunedì scorso, spiegando che in Yemen sono stati chiusi tutti gli accessi aerei, marittimi e terrestri dopo che è stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen contro l’Arabia Saudita, il quale è stato poi abbattuto.

La Federazione internazionale dei diritti e dello sviluppo (IFRD) ha ripetutamente messo in guardia contro le conseguenze dell’aggravamento delle sanzioni: tante persone in Yemen a dover soffrire la guerra e il Paese ancora più dilaniato a un conflitto, con la popolazione che soffre questo già da anni.

L’IFRD ha inoltre rimarcato i rischi del ritardo dell’arrivo di aiuti umanitari in Yemen: si minacciano disastri umanitari, che stanno già colpendo sette milioni di persone. Il problema non è solo la carestia ma anche il freddo, che ha colpito già circa  900.000 persone.

Ha anche sottolineato il deterioramento delle condizioni della popolazione derivante dall’imposizione del blocco: l’IFRD ha fatto riferimento a un aumento dei prezzi del carburante e al blocco dell’ingresso di 4.011 tonnellate di aiuti umanitari da parte delle Nazioni Unite.

L’IFRD ha sottolineato che la politica dell’imposizione del blocco da parte degli stati della coalizione in Yemen fa venire in mente la crisi del blocco dei Paesi del Golfo in Qatar che va avanti da cinque mesi.

L’IFRD ha sottolineato che non è accettabile il silenzio dei Paesi sull’uso deliberato da parte di Paesi e sistemi politici delle armi di punizione collettiva per ottenere i benefici della politicizzazione e ignorare le considerazioni sul deterioramento delle condizioni della popolazione e sulla violazione dei diritti umani che hanno portato a questa politica di blocco.

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