condanna l’uso della magistratura in Bahrain per punire i dissidenti

Roma – La Federazione internazionale per i diritti e lo sviluppo (IFRD) ha condannato la decisione della procura del Bahrain di rimettere la causa in tribunale nei confronti di tre dissidenti sulla base di diversi capi di imputazione, tra cui “la comunicazione con il Qatar”, mettendo in guardia l’uso della magistratura come mezzo per regolare i conti con gli oppositori e punirli.

La Federazione internazionale, con sede a Roma, ha dichiarato in un comunicato stampa che la misura è stata politicizzata per eliminare e sfruttare le differenze politiche con un altro Paese per reprimere gli oppositori del regime.

La procura del Bahrain ha annunciato ieri di avere rimesso la causa in tribunale nei confronti di Salman Ali Ahmed, Hassan Ali Gomaa Sultan e Ali Mahdi Ali Al-Aswad (leader del partito politico Al Wefaq, già sciolto), accusati presso la Corte Penale Suprema di collaborare con lo Stato del Qatar ed è programmata un’udienza per il 27 novembre.

Ali Salman, segretario generale dell’oramai sciolto partito di opposizione Al Wefaq, che è detenuto dal 28 dicembre 2014, è stato condannato a quattro anni dopo essere stato reputato colpevole di diversi capi di imputazione, tra cui la “promozione del cambiamento del sistema politico del Paese con la forza”.

Secondo il comunicato rilasciato dalla procura del Bahrein, i tre oppositori sono stati accusati di collaborazione con un Paese straniero per commettere atti ostili contro il Regno del Bahrein con l’intento di danneggiare lo status politico ed economico e gli interessi nazionali per rovesciare il regime nel Paese.

I capi di imputazione continuano, indicando “l’invio e la divulgazione di un segreto di difesa in un Paese straniero, l’accettazione di denaro da un Paese straniero in cambio di segreti militari e informazioni relative agli affari interni del Paese”.

L’accusa ha dichiarato che si basava su prove di quattro testimoni (non identificati), conversazioni telefoniche tra gli imputati Ali Salman e Hassan Sultan e dei funzionari dello Stato del Qatar avvenute tre anni fa.

La Federazione Internazionale ha inoltre affermato che questi capi di imputazione non recano prove convincenti per punire i dissidenti e screditare le loro attività politica pacifica per il bene della libertà pubbliche e la creazione di uno Stato di diritto e di un sistema pluralista. Ha inoltre sottolineato che la politicizzazione della magistratura e l’intervento dei servizi di sicurezza vengono trasformati in una semplice macchina di tirannia e viene portato avanti un regime dittatoriale sopprime la libertà di opinione e di espressione, impedendo qualsiasi opposizione nei suoi confronti.

La Federazione internazionale per i diritti e lo sviluppo (IFRD) ha richiesto inoltre di fermare il processo nei confronti dei tre avversari in Bahrain e far cadere i relativi capi di imputazione, nonché interrompere i soprusi da parte della magistratura per punire gli avversari. L’IFRD ha inoltre rimarcato la necessità di rispettare gli obblighi del Bahrain ai sensi di convenzioni e leggi internazionali sulla libertà di azione politica.

Il Bahrain è uno dei tre stati del Golfo ad aver imposto un blocco nei confronti del Qatar dal 5 giugno per avere sostenuto il terrorismo.

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